
Los Angeles in fiamme: quando l'America fa il suo show più spettacolare
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Los Angeles in fiamme: quando l'America fa il suo show più spettacolare
Ovvero: come trasformare una protesta in un blockbuster hollywoodiano con 700 Marines e un governatore che grida al dittatore
Ci sono momenti nella storia in cui la realtà supera la fantasia, e poi c'è quello che sta succedendo a Los Angeles in questi giorni. Trump ha mandato 700 Marines e 2.000 soldati della Guardia Nazionale per sedare proteste contro i raid anti-immigrazione, mentre il governatore Newsom urla che "la democrazia è sotto attacco" e che siamo di fronte alle "follie di un dittatore". Se non fosse tutto tremendamente vero, sembrerebbe la sceneggiatura di un film di Michael Bay con budget illimitato e scarso senso della misura.
La California contro Trump: il remake che nessuno aveva chiesto
Le proteste sono iniziate dopo raid dell'ICE che hanno arrestato centinaia di migranti irregolari, una pratica tutto sommato ordinaria nell'amministrazione Trump. Ma quello che doveva essere un normale pomeriggio di controlli è diventato un teatro di guerra urbana che ha fatto gridare al "dittatore" mezza California e ha spinto le Nazioni Unite a mettere in guardia contro "un'ulteriore militarizzazione". Perché evidentemente quando l'ONU ti fa la ramanzina sulla gestione dell'ordine pubblico, forse hai esagerato un pochino.
Il bello è che la polizia di Los Angeles aveva già dichiarato che sabato la situazione era "pacifica", ma Trump ha comunque deciso di trasformare la City of Angels in un set di "Apocalypse Now". Trump ha scritto sui social che Los Angeles è "invasa e occupata" da una "orda violenta e rivoltosa", mentre Stephen Miller ha parlato di "battaglia per salvare la civiltà". Niente, proprio niente melodramma qui.
Il paradosso americano: quando la terra delle opportunità diventa un campo di battaglia
Quello che sta accadendo a Los Angeles è il riassunto perfetto del paradosso americano contemporaneo. Da una parte hai la California, lo stato più ricco del paese, che produce la tecnologia che usiamo tutti e i film che guardiamo in tutto il mondo. Dall'altra hai il presidente che minaccia di tagliare i fondi federali allo stato come "vendetta" per aver osato criticare le sue decisioni.
È una resa dei conti tra due visioni dell'America che non potrebbero essere più distanti. Newsom, che rappresenta la California progressista e tecnologica, contro Trump, che incarna l'America del "law and order". E nel mezzo ci sono le centinaia di persone arrestate, i Marines che pattugliano le strade di una delle città più iconiche del mondo, e auto incendiate dai manifestanti.
Lo spettacolo deve continuare (anche quando è tutto vero)
La cosa più surreale di tutta questa faccenda è che stiamo assistendo alla più grande produzione americana mai realizzata, solo che questa volta non è finzione. Trump ha ordinato "l'arresto di chiunque indossi una mascherina" come se fosse il protagonista di un western, mentre annuncia l'invio di 9.000 migranti a Guantanamo con la disinvoltura di chi ordina la pizza.
E Newsom? Newsom recita la parte del governatore coraggioso che si oppone al tiranno, dichiarando che "quello che accade oggi in California è solo l'inizio". Entrambi sanno benissimo che stanno facendo spettacolo, ma lo spettacolo in America è tutto. È politica, è comunicazione, è identità nazionale.
Quando la realtà supera "House of Cards"
Trump ha persino detto che "se fossi stato al posto di Tom Homan" (il suo 'zar dei confini'), "avrei arrestato il governatore Newsom". Ecco, quando il presidente degli Stati Uniti inizia a fantasticare pubblicamente sull'arresto di un governatore democraticamente eletto, forse è il momento di ammettere che siamo oltre ogni limite del ridicolo.
Ma questo è il bello dell'America: riesce sempre a sorprenderti. Pensavi di aver visto tutto con l'assalto al Congresso? Ecco Los Angeles trasformata in una zona di guerra. Credevi che la polarizzazione politica avesse toccato il fondo? Ecco Marines americani che pattugliano le strade americane contro cittadini americani.
L'America che non ti aspetti (ma che in fondo ti aspetti sempre)
La verità è che quello che sta succedendo a Los Angeles non è un'aberrazione: è l'America nella sua forma più pura e contraddittoria. È il paese che ha inventato Hollywood e che ora vive come se fosse dentro a un film di Hollywood. È la nazione che ha esportato la democrazia nel mondo e che ora fa discutere l'ONU sui suoi metodi.
Le proteste si sono già estese a San Francisco, New York, Dallas, Seattle, perché quando l'America fa le cose, le fa in grande. E mentre Trump valuta di tagliare i fondi anche al Maine, verrebbe da chiedersi: ma quindi la strategia è fare la guerra a tutti gli stati che non la pensano come te?
Sì, evidentemente è proprio quella.
Il finale che tutti stiamo aspettando
Questa storia avrà un finale, prima o poi. Ma quale finale? La California ha già fatto causa a Trump, inaugurando quello che promette di essere l'ennesimo scontro legale di un'amministrazione che ha fatto della conflittualità permanente la sua cifra stilistica.
Nel frattempo, Los Angeles brucia (metaforicamente e a volte anche letteralmente), i Marines pattugliano le strade, e milioni di americani guardano tutto questo con la stessa incredulità con cui si guarda un reality show che è andato completamente fuori controllo.
Perché alla fine è questo che è diventata l'America: il più grande reality show del mondo, dove la posta in gioco è la democrazia stessa, gli ascolti sono garantiti, e nessuno sa davvero come andrà a finire.
L'unica certezza è che lo spettacolo deve continuare. Perché questa è l'America, baby, e in America lo spettacolo non si ferma mai.
Per approfondire l'America che non ti aspetti
Se questa storia vi ha lasciato con più domande che risposte (ed è normale), vi consiglio di approfondire con alcuni dei migliori libri per capire davvero cosa sta succedendo dall'altra parte dell'oceano.
Iniziate con tutto Francesco Costa: è probabilmente la voce italiana più autorevole sull'America contemporanea, e i suoi libri vi aiuteranno a decifrare i codici di un paese che sembra sempre sul punto di esplodere ma poi trova sempre il modo di andare avanti. Cominciate da Questa è l'America. Storie per capire il presente degli Stati Uniti e il nostro futuro (2020), poi proseguite con Una storia americana. Joe Biden, Kamala Harris e una nazione da ricostruire (2021), California. La fine del sogno (2022) e il suo ultimo Frontiera. Perché sarà un nuovo secolo americano (2024).
Poi tuffatevi in "I 50 stati americani", un viaggio straordinario attraverso un paese che è in realtà cinquanta paesi diversi, ognuno con le sue contraddizioni e i suoi sogni.
E se volete davvero capire l'anima americana, non perdetevi questi capolavori:
- American Mind: il DNA culturale degli Stati Uniti - per capire perché fanno quello che fanno
- Il sogno americano: 50 storie di coraggio, successo e rivoluzione - perché il sogno americano non è morto, è solo diventato più complicato
- Viaggio nell'anima americana: un coast to coast tra storia ed emozioni - per un viaggio che vi cambierà la prospettiva
- Guns, God, Money: dalla frontiera alla finanza - perché armi, fede e denaro sono ancora le tre chiavi per capire l'America
- Dalla frontiera al futuro: l'evoluzione degli USA - per capire come siamo arrivati da Buffalo Bill a Elon Musk
Perché se c'è una cosa che Los Angeles in fiamme ci insegna, è che l'America non smetterà mai di sorprenderci. E per capirla, bisogna studiare.